Museo di Storia Naturale Città di Rosate - Sala VIII



I CANI
SOLDATO

WAR DOGS

Storia dell' English Dog
Messenger Service
1914 - 1918

terza parte






Diverse centinaia di cani così addestrati attraversarono la Manica.


La lista seguente rappresenta divisi per razze alcuni dei cani inviati nel giro di un mese al fronte.
La maggior parte di questi cani erano di razza Collie o incroci fra levrieri e pastori. Poi come numero venivano gli Airedales. Cani di altre razze erano altrettanto buoni per il lavoro ma erano scarsi di numero e difficili da ottenere.
In ogni caso, scrive il Colonnello, la capacità e l'intelligenza necessaria per portare messaggi non era confinata a una sola razza. E molti di questi cani non erano neppure di pura razza ma incroci.



MESSENGER DOG SERVICE
Nominal Roll of Dogs and Keepers, N0.3 Section    N.C.O. t/c Sergt.W Bonney

 No.  Description  SEX  NAME KEEPER'S NAME
 101  Airedale  Dog  Buller 3133 Cpl. J. Coull
 102  Collie  Dog  Trick do.
 103  Setter  Bitch  Nell do.
 104  Collie lurcher  Dog  Yellow 491793 Par. H. Bevington
 105  Airedale  Dog  Rocket do.
 106  Airedale  Dog  Jame do.
 107  Airedale  Dog  Tags 361465 Par. H. Monagham
 108  Old English sheep  Dog  Tweed do.
 109  Retriever  Bitch  Lill do.
 110  Irish terrier  Dog  Paddy 449951 Par. G. L. L. Griffiths
 111   Irish terrier  Dog   Mick do.
 112   Irish (missing)  Dog  Cocoa do.
 113  Airedale  Dog  Dale 432401 Pte. P. M. 0. Oldroyd
 114  Airedale lurcher  Dog  Badger do.
 115  Bloodhound (missing)  Dog  Duke do.
 116  Retriever sheep  Bitch  Curly 234830 Pte. W. T. Rea
 117  Airedale, Irish  Dog  Gyp do.
 118  Irish  Dog  Dick do.
 119  Lurcher  Dog  Sharp 360178 Par. J. Ferriby
 120  Irish water spaniel  Dog  Coffee do.
 121  Yellow lurcher  Dog  Vulcan do.
 122  Lurcher  Dog  Dan 360700 Par. R. Young
 123  Retriever  Dog  Black Petal do.
 124  Collie  Dog  Flight do.
 125  Terrier  Dog  Georgie 369186 Par. C. Welbam
 126  Spaniel  Dog  Spotty do.
 127  Retriever  Dog  Hanky do.
 128  Brown setter  Dog  Ginger 360167 Par. J. Cousall
 129  Collie  Dog  Ben do.
 130  Airedale  Dog  Moses do.
 131  Lurcher  Dog  Frolic 443982 Par. W. Taylor
 132  Collie  Dog  Willard do.
 133  Spaniel  Dog  Drummer do.
 134  Collie  Dog  Jun 525929 Par. H. Cotton
 135  Old sheep  Dog  Jock do.
 136  Bedlington  Dog  Dick do.
 137  Irish Bedlington  Dog  Paddy 360174 Par. T. W. Woof
 138  Brown lurcher  Bitch  Lady do.
 139  Lurcher  Dog  Roger do.
 140  Small retriever  Dog  Darkie 210148 Par. G. W. Allcock
 141  Retriever spaniel  Dog  Prince do.
 142  Collie  Dog  Flier do.
 143  Whippet  Dog  Skim 360173 Par. R. Windle
 144  Irish  Dog  Links do.
 145  Whippet  Dog  Forest do.
 146  Lurcher  Dog  Slick 360188 Par. J. Duna
 147  Collie lurcher  Dog  Rapid do.
 148  Lurcher  Dog  Sailor do.


C’era una grande richiesta di cani e l’addestramento era sempre fatto con grande tensione....


Secondo il Colonnello Richardson per consolidare l’addestramento in una mente canina tre mesi non sono un tempo troppo lungo. In molti casi però, dopo un solo mese di addestramento, i cani sbarcavano in Francia e venivano subito condotti al fronte dove si comportavano egregiamente.


Nella foto:
un gruppo di cani addestrati in viaggio per la Francia.


Per il ricevimento dei cani e degli istruttori che arrivavano dall’Inghilterra, venne organizzato un deposito centrale ad Etaples in Francia, che fungeva anche da posto di riposo dopo un periodo di servizio al fronte. Di qui i cani venivano inviati al fronte in gruppi di tre con un istruttore.




Schema di funzionamento del Dog Messenger Service.


  • I cani erano posizionati generalmente al Quartier Generale (QG) di Brigata insieme ai loro istruttori.
  • Nell’ imminenza di un attacco, da parte inglese o tedesca, i cani venivano portati nelle trincee lungo la linea del fronte (mentre gli istruttori rimanevano al Q.G.) e riparati in buche scavate nel terreno per proteggerli durante i cannoneggiamenti.
  • Quando era necessario inviare un messaggio al QG, un foglio veniva messo in una tasca di cuoio sul collare e il cane lasciato libero. Questi nel giro di una ventina di minuti era di ritorno al QG, anche se il soggiorno al QG era durato solo poche ore.
Lasciati liberi i cani invariabilmente ritornavano al QG, perché questa era la base da loro riconosciuta, dove sapevano che li aspettava il loro istruttore e il pasto.
Non importa se di notte o con la nebbia, i cani ritornavano sempre, senza mai perdere l’orientamento.


I cani sceglievano sempre la linea retta che collegava due punti. Neanche se trasportati con veicoli al QG i cani fallivano a ritornare.

Quando il QG si spostava, evenienza frequente durante gli attacchi, i cani si assuefacevano velocemente alla nuova base. Quando venivano distaccati, ritornavano sempre alla nuova località. Qualche ora di permanenza nel nuovo QG era sufficiente per garantirne il ritorno.

I piccioni viaggiatori, invece, non potevano essere inviati con la nebbia o di notte, perchè avrebbero perso l'orientamento e potevano operare solo da una base fissa.



Il percorso che i cani dovevano compiere era spesso costellato di buche piene di acqua e di fango in cui gli uomini affondavano fino alla vita.


Spesso era in corso un bombardamento con proiettili di artiglieria e gas. I cani anche feriti ritornavano sempre.
Quando le linee telefoniche erano interrotte o i segnali visivi resi impossibili per la notte, il fumo o la nebbia, solo i cani, o dei soldati portaordini, potevano portare messaggi al QG.
I cani erano molto più rapidi degli uomini (in media 20 minuti contro le 2-3 ore impiegate da un umano) e il loro utilizzo contribuì a un considerevole risparmio di vite umane.



In numerose occasioni furono i cani i primi a portare informazioni e dispacci di importanti operazioni in corso.
Nelle notti scure e tempestose essi erano di un valore incalcolabile e il tempo impiegato non variava con il giorno.
Il tempo medio per portare un messaggio era da metà a un terzo del tempo impiegato da una staffetta umana. Di notte ancora meno.
Le staffette ritornavano ferite e sanguinanti dopo il passaggio attraverso barriere di filo spinato o altri ostacoli, spesso dopo ore per essersi perse nell'oscurità, mentre i cani non avevano problemi, nè ritornavano con ritardo.



Gallipoli, gli anni spezzati.


Che nella Prima Guerra Mondiale non ci fossero altri mezzi per comunicare è documentato anche in un film del 1981, Gallipoli, gli anni spezzati, di Peter Weir con un Mel Gibson giovanissimo. Il film è appena stato ritrasmesso dalla televisione in seconda serata in agosto.


Il film racconta un episodio veramente accaduto nel 1915 quando il Corpo di Spedizione Australiano sbarca a Gallipoli e si trova a combattere contro l'esercito turco.


L'interruzione delle linee telefoniche sotto un bombardamento lascia gli ufficiali sulla linea del fronte senza la possibilità di comunicare con il comando. Solo le staffette portaordini mantengono i collegamenti, ma un ordine giunto troppo tardi manda inutilmente al massacro migliaia di uomini.


La locandina del film e altre notizie sul film si possono trovare a questo indirizzo: http://www.filmup.com/sc_gliannispezzati.htm
Altre notizie su Gallipoli e il Corpo di Spedizione Australiano sono reperibili invece a: http://www.activitaly.it/immaginicinema/weir/gallipoli.htm

Come vi abbiamo già accennato, fu solo alla fine del 1916 che il Colonnello riuscì a mandare in Francia i primi due cani messaggeri, Wolf e Prince. E fu solo nell'anno successivo che molti più cani furono addestrati e i comandi cominciarono ad apprezzare e richiedere l' utilizzo di cani messaggeri.




All'inizio c'era molta perplessità e il lavoro dei cani non era capito.


Racconta il Colonnello che una delle regole fondamentali era evitare che i cani venissero nutriti e coccolati dalle truppe oppure intercettati durante la corsa. Questo distraeva la mente del cane del cane dal suo istruttore e dal pasto che lo attendeva alla base.
In nessun caso nessun cane rimaneva al fronte per più di 12 ore per evitare che divenisse troppo affamato. Dodici ore, assicura il Colonnello, sono un tempo ragionevole per un cane di restare senza cibo. Del resto i cani erano tutti nutriti prima di essere portati al fronte.

L' airedale era uno dei cani preferiti dal Colonnello Richardson, l'animale che per intelligenza, coraggio e forza riteneva il più adatto all' addestramento.
In realtà poi furono utilizzati molti cani di varie razze e incroci che si dimostrarono altrettanto capaci.




Il Colonnello riceveva continuamente resoconti dal fronte sul lavoro dei cani messaggeri, che aiutavano a migliorare il sistema di addestramento.


Questi rapporti erano inviati dagli istruttori dei cani o dagli ufficiali in comando.

Istruttore Goodway, uno dei primi uomini ad essere inviato in Francia:
Il tempo impiegato a portare un messaggio è di circa 7 - 8 minuti mentre un uomo impiega più di mezz'ora. Non c'è nessuna differenza se di giorno o di notte. L'unico problema è costituito da Scott, il grosso collie, che ha un buon carattere e che si ferma ogni volta che un soldato lo chiama. La femmina invece è più selvaggia e non si ferma mai.

Istruttore David:
Joe e Lizzard stanno facendo un buon lavoro, sia di giorno che di notte. L'altra notte hanno coperto una distanza di tre miglia in 20 minuti. Su di loro si può sempre contare. C'è neve per terra e ha fatto molto freddo.


Istruttore Nicolson:
La prima volta che mandai Jim fece un tempo record. Jim impiegò 22 minuti a percorrere un terreno dove un uomo solitamente impiegava un’ora e dieci minuti. E' un terreno molto difficile attraverso barriere di filo spinato ed esposto al tiro dell’artiglieria. Gli altri due cani sono un poco più lenti.

Istruttore MacLeod:
Sono stato con tre cani dietro le linee a Monchy. I cani sono stati con me un giorno e poi spostati al fronte. Per cinque settimane, da dicembre a gennaio, hanno percorso cinque chilometri ogni giorno in 20 minuti attraverso un terreno molto difficile, dove un uomo impiegava più di un'ora e non hanno mai fatto errori.

Istruttore Swankie:
Il cane Creamy, un incrocio con il pelo color crema, trasportò una mappa e dei messaggi dalla linea del fronte al Quartier Generale di Brigata in 25 minuti mentre un uomo ci impiegò quasi tre ore. Il messaggio era molto importante, era in atto un bombardamento pesante e ogni altro mezzo di comunicazione era fallito.

Istruttore Dowdeswell racconta di Smiler, un incrocio, che percorse tre chilometri in 20 minuti, nonostante fosse stato ferito gravemente.


Istruttore Swankie racconta di aver perso un cane, un vecchio collie. Quel giorno aveva già portato cinque messaggi. Tornando indietro con il sesto messaggio il cane era stato ferito a morte.

Istruttore Reid racconta di come Tweed, un cane da pastore, percorrendo tre chilometri in 10 minuti, riuscì ad avvertire in tempo di un attacco tedesco che avrebbe fatto cadere la città di Amiens.

Istruttore Dixon racconta di Boxer, un airedale, e di Flash, un incrocio femmina, che si distinsero a Kemmel Hill durante due grandi offensive tedesche. I loro tempi sembrano lenti ma i cani sono costretti a correre in mezzo al fango, dove un uomo sullo stesso percorso ci impiega più di due ore.


Foto fornitaci dal sito:
K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!

Istruttore Young racconta di Dane, un incrocio, che per 10 giorni a Kemmel nell'aprile del 1918, correndo tutti i giorni mentre era in corso un pesante bombardamento, mantenne le comunicazioni quando ogni altro mezzo si era dimostrato inutile.

Istruttore Shayler racconta di quando il Quartier Generale del Battaglione fra Ypres e Kemmel Hill fu pesantemente bombardato dal nemico, interrompendo più volte le linee telefoniche e rendendo impossibile alle staffette di muoversi di giorno. Qui i suoi cani dovettero lavorare duramente.




Occorrevano almeno 10 ore di permanenza in un nuovo punto perchè i cani facessero un buon lavoro, ma anche quando vennero rilasciati solo dopo due ore, i cani ottennero buoni risultati.


Foto fornitaci dal sito:
K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!

L’istruttore Errington riferisce sulla lunghezza del tempo che i cani dovevano sostare in un posto prima di poterli mettere al lavoro.

Egli ritiene necessario almeno un giorno di sosta ma i cani riuscirono a lavorare bene anche dopo una permanenza di appena due ore.

Questa rapidità di adattamento a un nuovo ambiente è stata confermata anche da altri istruttori. Più volte è capitato che i cani giungessero di notte in un nuovo avamposto e che poi si dovessero spostare di notte nel giro di un’ora o due sulla linea del fronte. Per essere poi rinviati indietro alle prime luci dell’alba.

continua...







  INDIETRO






AVANTI
  




HOME PAGE - ELEFANTI DELL'IMPERO - UN DROMEDARIO CHIAMATO CAMMELLO - ANIMALI E PUBBLICITA' - SERPENTI DI MARE - EX AFRICA SURGIT - TROVARE UN ICAROSAURUS ... - GLI INCENDI SOTTERRANEI - I CANI SOLDATO - IL PESCE MARTELLO - SQUALI MISTERIOSI - GLI ALPACA - CANARINI 1880 - ROSATENCLOPAEDIA - LASCIA UN MESSAGGIO AL CURATORE DEL MUSEO...