< html > Ex Africa surgit semper aliquid novi - prima parte



Museo di Storia Naturale Città di Rosate - Sala V



EX AFRICA
SURGIT SEMPER ALIQUID NOVI
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, 5



Resoconti di esploratori e viaggiatori ex Africa - (dal 1909 al 1914)






Vi proponiamo qui alcune testimonianze su alcuni misteriosi animali segnalati in Africa da esploratori e viaggiatori del secolo scorso. Le segnalazioni sono numerose e si estendono per tutto il 1900. Sono state tratte da un lavoro di:

Silvio Bruno
Il Sirrush: mito, religione, archeologia e...realtà?
Ephemeris Novi Mundi, ASIA, IX, 34, 37-69, 2000

a cui vi rimandiamo per poter leggere il testo integralmente.




Cominciamo a leggere i diari di una delle spedizioni africane del secolo scorso...



Nel 1910 il cacciatore esploratore e naturalista Hans Schomburgk - lo scopritore dell'ippopotamo pigmeo in Liberia - giunto sulle rive sulle rive del lago Bangweolo, 250 km a est di Elisabethville (Rhodesia del Nord), si meraviglia perchè non si trovino ippopotami nel lago e in tutta l'area ad esso circostante.

Le guide indigene gli spiegano che nel lago vive un animale, il chimpekwe, il quale, sebbene più piccolo di un ippopotamo, sempre li assale per divorarli. La stessa storia gli raccontano, le sue guide di fiducia, per il lago Dilolo, quando il naturalista lo raggiunge, 800 km più a ovest.

Il commerciante in animali Karl Hagenbeck, che aveva già finanziato le ricerche di Hans Schomburgk, organizzò seduta stante una spedizione al lago Bangweolo, ma la carovana, per tutta una serie di incidenti, "non riuscì neppure a trovare il lago".





Se ci prendiamo la briga di sfogliare l'ampia letteratura sui viaggi, le esplorazioni e le avventure degli europei nel Continente Nero - constateremo che non è affatto difficile accostare a questo altri resoconti su misteriosi abitanti di fiumi, laghi e paludi dell'Africa tropicale.






Alcuni esempi, tra i tantissimi registrati, circoscritti però al solo Novecento:



1902. Sir Harry Johnston, governatore dell'Uganda e scopritore dell'okapi (Okapia johnstoni), descrive, nel vol. 1 di The Uganda Protectorate, il mostro lukwata, essere dall'aspetto insolito perché "con la testa tondeggiante o quadrata", paragonato da molti testimoni "a un pesce, a una testuggine, a una sorta di delfino o a un pitone" che vivrebbe nel lago Vittoria Nyanza.








1909. Lo sportivo statunitense E. B. Bronson, nel suo libro In closed territory, racconta l'avventura di M. Jordan, un cacciatore suo amico conosciuto a ovest di Sotik.

M.Jordanracconta di aver avvistato lungo la riva orientale del fiume Gori, affluente del lago Vittoria, "un terrificante animale", chiamato dingonek dai locali.

Era lungo quasi 4 metri e mezzo, con la testa grande quanto quella di un leone, due lunghe zanne sporgenti dalla mascella, il corpo ricoperto di scaglie, corazzato come quello dell'ippopotamo e maculato come quello del leopardo; le impronte che lasciava sul terreno fangoso erano grandi quanto quelle di un ippopotamo, ma rivelavano la presenza di artigli simili a quelli di un varano.









1909. Karl Hagenbeck, il commerciante di animali incontrato all'inizio, nelle sue memorie Von Tíeren und Menschen, riporta le notizie raccolte, dai suoi molti collaboratori, sul chimpekwe, "nel cuore della Rhodesia". Le acque delle sue maggiori aree paludose sarebbero frequentate da un mostro, metà drago e metà elefante, una sorta di dinosauro, forse un brontosauro.


E da Joseph Menges, esploratore e cacciatore tedesco, ottiene la prova che sulle pareti di alcune grotte dell'Africa centrale i nativi hanno disegnato un animale le cui fattezze corrispondono a quelle "di detta insolita creatura".






1910. Il 13 febbraio il New York Herald titola a caratteri cubitali: "Brontosauro vagante nelle selvagge distese dell'Africa?".


Il 23 giugno la Washington Post ribadisce: "Una enorme bestia, metà drago e metà elefante, vivrebbe in Rhodesia".


La Smithsonian Institution offre un premio di 5 milioni di dollari a chi riporterà un esemplare del presunto dinosauro.









Lukwata, dingonek, Lau e mokélè mbémbè...



1911. Gli Ottentotti, che vivono lungo le rive dell' Oranje, sostengono che il fiume sia abitato da un "grosso animale anfibio" metà coccodrillo e metà ippopotamo.

Questa notizia rimbalzata in Europa già nella seconda metà del XIX secolo fu più o meno divulgata fino agli anni Cinquanta del Novecento, per poi cadere quasi nell'oblio.


L'autore ha avuto la possibilità di interrogare in proposito due missionari, vissuti 'in loco' nella seconda decade del XX secolo, i quali erano più che convinti, stando alle testimonianze degli indigeni, dell'esistenza della belva che però ritenevano, sempre secondo i locali, ormai estinta o quasi.





1912-1913. Il lukwata, o supposto tale, è osservato presso Mt. Home, sul Victoria Nyanza, tanto da sir Clement Hill che dai coniugi E. e T. Cox.
Era "un animale, dalla testa piccola sorretta da un lungo collo, che nuotava rapidamente benché la parte anteriore del corpo si trovasse fuori dall'acqua".




Un antropologo C. W Hobley, ritorna sul caso del lukwata e del dingonek.
Sulla base di ulteriori testimonianze raccolte tra gli indigeni Baganda, Ja-Lua, Kavirondo e Ouganda, afferma (Journ. of the E. Africa and Uganda Nat. Hist. Soc., vol. 3, fasc. 5, 1912; vol. 4, fasc. 7, 1913) che si tratta di animali molto pericolosi, sia per gli uomini sia per le piccole imbarcazioni. Infine, secondo gli attestati trasmessigli da M. Crampton, commissario del distretto di Kisii, conclude che nell'area del fiume Amala viva un animale, chiamato Ol-umaina dai Masai, lungo all'incirca 5 m, con la testa simile a quella di un grosso cane, due orecchie appuntite quasi a guisa di corna, collo breve, zampe corte e artigliate. A suo dire, potrebbe, in base alle tante descrizioni, trattarsi dello stesso insolito animale avvistato presso il golfo Napoléon da M. W. Grant, già commissario provinciale a Jinga.




1913. Il governo tedesco, allo scopo di procedere a una sistematica esplorazione del Camerun finanzia una spedizione, guidata dal capitano Freiherr von Stein zu Lausnitz, che dovette improvvisamente sospendersi nel 1915 a causa dello scoppio della I guerra mondiale.

Nel rapporto ufficiale della spedizione, che non venne mai stampato, si legge come diverse e sperimentate guide indigene, che non si conoscevano tra loro, ripetessero tutte che il basso Ubangi, il Sanga, il Ssombo e i fiumi dell' Ikelemba (Congo) erano abitati da un animale chiamato localmente mokélè mbémbè.



"Si dice che l'animale" scrive l'ufficiale tedesco "sia di colore marrone grigiastro, abbia la pelle liscia e sia delle dimensioni di un elefante o, come minimo, di un ippopotamo. Si dice che abbia un collo lungo e molto flessibile e un dente solo, ma molto lungo; secondo alcuni si tratterebbe invece di un corno. Pochi dicono anche che sia fornito di una coda muscolosa, simile a quella di un coccodrillo. Si dice che le canoe che gli giungono vicino siano destinate a una fine terribile: l'animale le attacca all'improvviso e ne uccide l'equipaggio, ma non ne divora i corpi. Si dice che questa creatura viva nelle caverne scavate nell'acqua nelle rive fangose del fiume, laddove esso forma delle anse molto strette".






1914. Gli indigeni Shilluk uccidono un lau a Joro-a-ta, paludi di Addar, non molto lontano dal Jebel-Zeral, e utilizzano le sue ossa come amuleti personali.

Uno degli indigeni, di nome Bilaltut, fornisce vari reperti ossei dell'animale al sergente Stephens (si confronti il 1924). Questi li fa pervenire al governatore delegato della provincia, sir Jackson, il quale li spedisce subito al British Museum "al fine di farli identificare".


Le vertebre, però, non erano particolarmente grandi e pertanto potevano appartenere a una nota specie di pitone. La questione, tuttavia, è controversa perché sembra che l'indigeno volle sì accontentare il sergente, ma senza privarsi dell'agognato talismano totemico, e così gli portò ossa di pitone facendole passare per quelle del lau.

continua ...







      AVANTI





AVANTI
     




HOME PAGE - ELEFANTI DELL'IMPERO - UN DROMEDARIO CHIAMATO CAMMELLO - ANIMALI E PUBBLICITA' - SERPENTI E MOSTRI MARINI - EX AFRICA SURGIT... - TROVARE UN ICAROSAURUS ... - GLI INCENDI SOTTERRANEI - I CANI SOLDATO - IL PESCE MARTELLO - SQUALI MISTERIOSI - GLI ALPACA - CANARINI 1880 - ROSATENCLOPAEDIA - LASCIA UN MESSAGGIO AL CURATORE DEL MUSEO ...