Museo di Storia Naturale Città di Rosate - Sala VIII



I CANI
SOLDATO

WAR DOGS

Storia dell' English Dog
Messenger Service
1914 - 1918

quarta parte






La velocità con cui i cani trasportavano i messaggi era naturalmente un punto molto importante come testimoniano questi rapporti.


Foto fornitaci dal sito:
K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!

Istruttore Fergusson:
Jock, un airedale, fu portato sulla linea del fronte con le forze attaccanti in più occasioni e fu rimandato indietro con messaggi sulle posizioni catturate, l’entità delle perdite e mappe delle nuove linee. Si trattava di correre su un percorso di circa 5 chilometri che il cane percorreva in circa 23-28 minuti fra il fuoco delle mitragliatrici e lo scoppio delle granate.

Istruttore Hunt:
racconta di Major, un incrocio di segugio, inviato indietro con un messaggio di richiesta di aiuto da delle truppe rimaste isolate, che in un’ora riuscì a percorrere 17 km.



In un’altra occasione, a seguito di un attacco notturno concluso con successo, un cane fu mandato indietro per chiedere rinforzi e informare del successo. Il cane riuscì a percorrere 13 miglia di notte, attraverso un terreno paludoso e attraversato da due torrenti in 50 minuti. Lo stesso messaggio portato da delle staffette arrivò al QG solo dopo quasi due ore.




Come avevamo già detto in precedenza alla scuola venivano addestrati anche cani per la guardia a magazzini e depositi e cani sentinella...


Cani da Guardia.

I cani da guardia erano molto richiesti. La selezione e l’addestramento di cani da guardia era uno dei compiti principali della War Dog School. All’arrivo di ogni nuovo cane esso era prima di tutto provato per il servizio nei cani messaggeri. Se dopo un certo tempo falliva veniva provato come cane da guardia.

Foto fornitaci dal sito:
K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!

Ogni sorta di razza fu arruolata ( S.Bernardo, Alani, Terranova, Bull Mastiff…) purchè di sufficienti dimensioni. Una volta addestrati i cani erano poi inviati in tutto il paese.
Facendo la guardia a magazzini, fabbriche di munizioni, stazioni telegrafiche, porti ed altre installazioni questi cani permisero all’Esercito di risparmiare un gran numero di uomini e di destinarli così ad altri compiti.

I cani riposavano durante il giorno ed erano addestrati di notte.


I cani da guardia non erano mai lasciati liberi ma attaccati a fili metallici, da 50 a 100 metri di lunghezza, fissati a pali nel terreno. I cani potevano muoversi coprendo una o più parti del perimetro da difendere.

Ogni cane aveva un riparo dove riposare e ripararsi dal freddo e dalla pioggia. Era anche ammesso che i cani durante la guardia dormissero, ma era sufficiente il minimo segno della presenza di un estraneo, anche molto lontano, perché ogni cane avvertisse il vicino, correndo prima in un senso, poi nell’altro per tutta la lunghezza del filo metallico.

Il compito degli uomini era di avanzare a varie distanze e a vari angoli in modo da risvegliare e accrescere il loro senso di vigilanza.

Era cura del colonnello ispezionare i posti dove disporre i cani e suggerire sul numero e la posizione dei cani e degli uomini che dovevano sovrintenderli.
Il corretto posizionamento e trattamento dei cani assicuravano il successo. Una lista di disposizioni venne redatta basata sulle necessità dei cani.


Cane addestrato a posare un cavo telefonico.
Si tratta di un' altra idea del Colonnello per
utilizzare cani in zone pericolose e salvare
vite umane.

Secondo il Colonnello un cane ben addestrato dava risultati solo se queste disposizioni eranno interamente osservate.

Per esempio, la regola che il cane deve essere spostato durante il giorno in un posto tranquillo dove riposare è estremamente importante. Molta gente pensa che un cane deve essere di guardia 24 ore su 24 ma si sbaglia. I cani invece hanno bisogno di dormire come gli esseri umani ed è meglio che lo facciano di giorno quando la proprietà può essere sorvegliata da sentinelle senza bisogno di aiuto.



Poi il cane necessita di una camminata e di una corretta alimentazione al giusto momento, cioè quando smonta di servizio alla mattina. Il risultato è che il cane prende servizio riposato.

Il senso di guardia, che è innato in molti cani, può essere aumentato con un giusto addestramento. I cani fiutano l’avvicinarsi di un estraneo di notte molto tempo prima che le la loro presenza sia avvertita dalle sentinelle.

Con queste regole fu assicurata la guardia a numerose installazioni dell’esercito senza mai inconvenienti e con grande soddisfazione di tutti.
Con malcelato compiacimento il Colonnello racconta di come l’aiuto dei cani da guardia fosse stato richiesto anche per alcune stazioni segrete sperimentali (secret experimental stations) nascoste nella campagna e note a pochi. Ufficiali di grande potere mentale venivano a trovare il Colonnello e a porte chiuse e a voce bassa spiegavano la natura dei loro compiti e l’estrema importanza di prevenire l’avvicinamento di ogni persona non autorizzata.




C’è un’altra branca dell' addestramento dei cani soldato che è molto utile e richiede un diverso addestramento. ...


I cani sentinella.

Possono essere di grande aiuto sia in pace che in guerra. Il loro lavoro è scoprire l’avvicinarsi di un estraneo e informare la sentinella ma devono anche capire che devono farlo in ogni luogo e con ogni persona a cui sono affidati. E’ un compito più difficile di quello di un cane da guardia e richiede un attento addestramento.

Il cane rimane accanto alla sentinella o esce di pattuglia. Egli si accorge dell’avvicinarsi di un’altra persona molto tempo prima che un uomo possa vedere o sentire qualcosa. Per la sentinella è impossibile essere sorpreso.


Per avvertire dell’arrivo di estranei il cane si limita a un basso ringhio e il corpo si irrigidisce quasi come quello di un cane da punta.

Sostiene il Colonnello che il cane, per capire bene il suo lavoro, deve essere attentamente addestrato e questo deve essere fatto di notte, quando i cani sono condotti dai loro istruttori in vari posti isolati. Altri istruttori, che rappresentano il nemico, devono avvicinarsi da varie direzioni. Si prende nota del tempo e della distanza in cui il cane segnala l’avvicinamento. Il cane comprende cosa ci si aspetta da lui e i suoi sensi già acuti si sviluppano in grande misura. L’addestramento è lento. Non è possibile inscenare più di due o tre attacchi per notte. E occorre molta pazienza.


L’addestramento durante il giorno è inutile. Inoltre è essenziale che il cane riposi durante il giorno per essere pienamente allerta di notte. In ogni caso di giorno la sentinella può scoprire l’avvicinamento del nemico da tanto lontano che il cane non è necessario.

Di giorno i cani dovrebbero essere tenuti in un posto quieto e isolato e avvicinati solo dal loro istruttore per non abituarsi a vedere sempre degli estranei e perdere così la loro prontezza e vigilanza.


Nei primi mesi della guerra il Colonnello aveva fornito alcuni di questi cani a truppe del fronte occidentale come anche alla forza di spedizione in Egitto e Mesopotamia. In numerose occasioni i cani rivelarono l'avvicinarsi del nemico o sventarono imboscate, salvando molte vite.

Secondo il Colonnello i cani sentinella sono particolarmente adatti dove le posizioni non sono consolidate.
Non sono invece di molta utilità dove il fronte si è consolidato e dove le posizioni del nemico sono conosciute, come nella guerra di trincea.
Comunque nelle aree boscose dei Vosgi e comunque prima che si scavassero le trincee, i cani sentinella furono molto utili, specialmente di notte, per avvisare di ogni movimento del nemico.



Anche l'Esercito Italiano ha utilizzato cani durante la I Guerra Mondiale.

Quella che vi presentiamo è la foto di un cane che ha individuato e soccorso un ferito.
I soldati che vedete sono bersaglieri italiani e il cane è un maremmano.

Questa foto e un resoconto in inglese sui cani militari italiani li potete trovare a questo indirizzo: https://www.k9history.com/WWI-dogs-on-two-fronts.htm


In realtà l'unico fronte sul quale i cani ebbero un impiego organico e coordinato, dal 1916 al 1918, fu quello dell'Adamello, dove Italiani e Austriaci combatterono per quattro anni a oltre tremila metri di quota.

I cani, di molte razze (S. Bernardo, Maremmani...), venivano usati per il trasporto di viveri e munizioni o per riportare a valle i soldati feriti. Trainavano slitte appositamente costruite ed erano condotti da alpini detti "cagnari".

Prima dei cani erano stati usati i muli, ma si erano dimostrati inutili perchè si ammalavano di polmonite. Solo i cani, e gli alpini, riuscivano a resistere d'inverno con temperature di -30°C.

Un sito in italiano ci narra le loro imprese:

  • I cani da guerra con molte foto interessanti di cani soldato.

  • Ancora adesso l'Esercito Italiano utilizza cani addestrati.


                    

    CLICCA QUI  per ingrandire e leggere le due pagine dell'articolo.
    In Iraq l'Esercito Italiano utilizza cani addestrati per il ritrovamento delle mine.
    Il naso dei cani, che ha 225 milioni di recettori, (l'uomo ne ha solo 5 milioni), si è dimostrato uno strumento migliore persino dei più moderni e sofisticati metal detector.

    Un recente articolo, comparso sul Venerdì di Repubblica del 30.07.04, ci racconta le loro imprese.


    L'articolo che vi mostriamo è stato scritto da Riccardo Staglianò ed è comparso sul numero 854 del Venerdì di Repubblica del 30.07.04 . Viene qui riprodotto per intero con la autorizzazione della redazione del settimanale.



    Il sito più completo sui cani soldato è questo :

    K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!.

    Qui vengono presentate con grande accuratezza le esperienze fatte con i cani soldato in tutte le epoche e nei vari paesi del mondo.
    Sono inoltre presenti foto e documenti di grande interesse e valore storico.
    Alcune delle foto presentate sul nostro sito ci sono state gentilmente fornite da Tom Newton, il redattore del sito, che è persona squisita e disponibile e facilmente contattabile.



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