Museo di Storia Naturale Città di Rosate - Sala VIII



I CANI
SOLDATO
WAR DOGS

Storia dell' English Dog
Messenger Service
1914 - 1918

prima parte





Vi narriamo la storia di alcune centinaia di cani, addestrati dagli Inglesi durante la I Guerra Mondiale a portare messaggi sulla linea del fronte. Con il loro coraggio e intelligenza questi cani salvarono molte vite umane.

Questa però è anche la storia del loro addestratore, il Tenente Colonnello Edwin Hautenville Richardson.

Quanto vi proponiamo è stato tratto da due libri scritti dal Colonnello Richardson:

  • Watch Dogs: Their Training and Management
    London: Hutchinson & Co.
    Paternoster Row
    1923
  • Forty Years with Dogs
    Hutchinson & Co. (Publisher) LTD.
    34-36 Paternoster Row,
    London, E.C. 4

      

Esistono infine altri due libri: War, Police and Watch Dogs e British War Dogs scritti sempre dal Colonnello Richardson sull'argomento che però non siamo riusciti a reperire.

A questi libri vi rimandiamo per poter leggere la storia integralmente.



Inoltre per chi fosse particolarmente interessato all'argomento consigliamo il sito :

K-9 HISTORY: THE DOGS OF WAR!.

E' un sito molto grande e documentato.
Vengono presentate con grande accuratezza le esperienze fatte con i cani soldato in tutte le epoche e nei vari paesi del mondo.
Sono inoltre presenti foto e documenti di grande interesse e valore storico.
Alcune delle foto presentate qui ci sono state gentilmente fornite da Tom Newton, il redattore del sito, che è persona squisita e disponibile e facilmente contattabile.




Cominciamo a leggere...


" Da ragazzo avevo molti animali, cani di varie razze e alcuni voracissimi falchi...

La mia materia preferita a scuola era la storia naturale...

Ho sempre avuto grande passione per i cani e mi sono sempre interessato a che cosa un cane può fare...

Da bambino ammiravo molto un vecchio bloodhound che faceva la guardia a casa dei miei genitori...

L'amicizia con un cane porta molta dolcezza e felicità nella vita. Sono dispiaciuto per chi non ha mai posseduto un cane. Si vedrà negata una grande quantità di piacere e di divertimento..."


"Io penso che molti di noi hanno ricordi dei cani della loro infanzia, quegli amici che ci amavano immensamente e che ci rispettavano in eguale misura come loro padroni e che consideravano se stessi uguali a noi nella vita in famiglia..."

Così il Colonnello parla di sè in uno dei suoi libri.




Inizia il lavoro di allevatore e addestratore di cani...



Una volta ritiratosi dal servizio attivo nell'esercito il Colonnello insieme a sua moglie inizia ad allevare e addestrare cani di varie razze.

Per anni conduce esperimenti e studia come ottenere dei cani che possano aiutare l'esercito e la polizia nei loro compiti.

Alcuni cani vengono addestrati a portare messaggi, altri a sorvegliare oggetti o edifici, altri ancora vengono utilizzati come cani ambulanza, destinati a cercare feriti sul terreno e a guidare i soccorsi.

Sia pure in modo non ufficiale il C. addestra i cani sui campi di manovra dell'esercito. Numerosi ufficiali, suoi vecchi amici, lo aiutano.


Nella foto a fianco il colonnello Richardson insieme ad uno dei suoi amici.





In Russia durante la guerra russo-giapponese


Nel 1905, allo scoppio della Guerra Russo-giapponese, su richiesta ufficiale dell'Ambasciata russa di Londra il Colonnello fornisce all'esercito russo alcuni cani addestrati al soccorso dei feriti.



I cani si dimostrarono molto utili e alla fine della guerra furono riportati a S.Pietroburgo ed ospitati per il resto della loro vita nei canili dello Zar.

Al Colonnello venne conferita la Medaglia della Croce Rossa e ricevette inoltre dallo Zar in regalo un orologio in oro e diamanti con catena.




Negli anni seguenti il Colonnello si reca all'estero molte volte in quei paesi dove esistevano scuole per l’addestramento di cani per la polizia o l’esercito o dove si svolgevano manovre militari, partecipando a volte come spettatore, altre come giudice.



E dovunque scoppiasse una guerra e venissero utilizzati cani addestrati il C. era presente per osservare e confrontare le varie esperienze.




In Marocco durante la Campagna del Riff


Nel 1908 su invito della Regina di Spagna si reca in Marocco al seguito dell'esercito spagnolo impegnato nel Riff.

Porta con sè un bloodhound femmina per la ricerca dei feriti. Il suo nome è Boadicea ma le truppe lo chiamano Perra de la Reine, il cane della Regina.



Compito del cane è cercare feriti sul campo di battaglia dopo il passaggio degli infermieri, per controllare che nessun ferito sia lasciato indietro. A differenza degli uomini il cane poteva lavorare anche di notte senza l'aiuto di lampade che avrebbero attirato il fuoco nemico.


Nel 1910 il Colonnello si reca nel Montenegro in occasione della Guerra Balcanica per osservare i Bulgari usare i cani da pastore come sentinelle negli avamposti.




La spedizione contro gli Abor nel 1911


Nel 1911 il Governo Inglese organizza una spedizione contro gli Abor, una selvaggia tribù montanara al confine cinese. A seguito di una richiesta ufficiale il Colonnello invia in India un Airedale e un incrocio di cane da pastore, da lui personalmente addestrati, che furono aggregati all' 8° Reggimento Gurkhas. I due cani furono utilizzati come sentinelle di notte e in appoggio alle pattuglie che di giorno si spostavano nella boscaglia. Con il loro aiuto i soldati poterono sventare numerose imboscate del nemico.





Con l'Esercito Italiano a Tripoli nel 1911


Nel 1911 il Colonnello Richardson si reca a Tripoli in Africa dove l'Esercito Italiano era impegnato contro Arabi e Turchi.


Il Colonnello è interessato all'uso che gli Italiani fanno dei loro pastori maremmani, enormi cani da pastore molto determinati (huge Maremma sheepdogs of most determined disposition).

Apprende così che i cani vengono utilizzati come sentinelle, specie di notte, alloggiati in buche scavate nella sabbia 400 metri davanti alle sentinelle umane.

In questo modo, racconta il Colonnello, i cani riuscivano sempre ad avvertire i soldati dell'avvicinarsi del nemico.





In Inghilterra con i Bloodhounds.



Infine il C. dedica molti anni all'addestramento dei bloodhounds, cani che da secoli venivano usati per il loro straordinario fiuto nella caccia alla selvaggina o nella ricerca di fuggitivi.
Molte persone e la polizia stessa si rivolgono al C. perchè li assista con i suoi cani nella ricerca di persone scomparse. Molti sono i casi risolti dal Colonnello e dai suoi cani.

La fama di addestratore del Colonnello diventa universale e da ogni parte del mondo giungono al Colonnello richieste di cani per la difesa della persona e della proprietà. Si tratta di proprietari di piantagioni di caffè, di canna da zucchero, di gomma, di fattorie in ogni parte del mondo, di magazzini, depositi, penitenziari in America...

Secondo l’esperienza del Colonnello Richardson, che aveva fornito e addestrato cani in tutto il mondo nessun cane superava l’Airedale Terrier per il coraggio, l’affidabilità e il modo straordinario in cui si adattava ai vari climi, tropicali o temperati.




Scoppia la guerra nel 1914...

A differenza di tutti gli altri paesi europei, allo scoppio della guerra nel 1914 l’esercito inglese non aveva in servizio cani di nessun genere.


Convinto che un ben organizzato servizio di cani da guardia sarebbe stato di enorme aiuto al paese nella sorveglianza di ponti, magazzini e depositi, il Colonnello offrì al Governo il suo intero allevamento di cani addestrati. Però, racconta il Colonnello, le sue idee non furono capite e non potè fare alcun progresso.

Allora il Colonnello, che negli anni prima aveva addestrato dei cani a rintracciare feriti sul campo di battaglia, si rivolse alla Croce Rossa Inglese e nell'agosto del 1914, insieme a un gruppo di cani da lui addestrati, fu mandato in Belgio.

L'esercito belga era però in ritirata e l'impiego dei cani si dimostrò impossibile.

Nei mesi successivi, quando la guerra si trasformò in guerra di trincea, ogni tentativo di usare i cani, anche se provvisti di gualdrappe con i contrassegni della Croce Rossa, fu reso impossibile dal nemico che sparava sugli animali e sui loro conduttori.



L’uso dei cani per portare assistenza ai feriti fu perciò proibito nell’esercito francese e in quello inglese.




Con l' Esercito Francese...

Il Colonnello, tornato in Inghilterra e cercato inutilmente un impiego nell’esercito, riprese il suo lavoro di addestramento dei cani, tralasciando ogni altra branca di addestramento se non quelle che potevano risultare di aiuto ai soldati al fronte.

Il Colonnello per meglio documentarsi sull'addestramento dei cani ritorna in Francia due volte nel 1915, nella regione dell’Aisne e dei Vosgi, dove alcune unità dell’Esercito Francese già utilizzavano i cani, e non solo come messaggeri o sentinelle.



Ad esempio nelle regioni montagnose e ricoperte di neve dei Vosgi i Francesi impiegavano un gruppo di alcune centinaia di huskies, provenienti dall’Alaska e dal Canada, come animali da traino.
Agli Huskies veniva richiesto di trascinare slitte con carichi pesanti. Per guidarli non si usava la frusta ma erano sufficienti semplici comandi con la voce. In assenza di neve gli Huskies venivano utilizzati per trainare i carrelli di una ferrovia a scartamento ridotto. Un gruppo di undici cani, guidati da due soli uomini, era in grado di trasportare fino a una tonnellata di materiale per le pendenze più ripide.



Wolf e Prince, i primi cani messaggeri...

Nel frattempo alcuni ufficiali dell’ esercito inglese, conoscendo le capacità di addestratore del Colonnello, gli fecero giungere richieste private di cani da utilizzare come aiuti alle sentinelle e come guardia ai depositi.

In particolare nell'estate del 1916 il C. ricevette una lettera da un ufficiale di artiglieria che gli chiedeva dei cani addestrati per mantenere le comunicazioni fra gli avamposti e le batterie quando le linee telefoniche venivano distrutte dai bombardamenti e il terreno trasformato in una palude di fango, dove si affondava fino alla vita, e punteggiato dalle buche delle esplosioni, rendeva impossibile o estremamente lento il passaggio di soldati portaordini.


Il C. fece numerosi tentativi ed esperimenti con un gran numero di cani e alla fine riuscì ad avere due cani che riportavano indietro i messaggi ogni volta senza problemi per oltre tre chilometri. Erano entrambi Airedales e si chiamavano Wolf e Prince.

Per ottenere questo il colonnello e sua moglie lavorarono notte e giorno, provando i cani su ogni strada e tipo di campagna. Il traffico e le molte distrazioni che si offrivano ai cani erano eccellenti modi per testarli.

Racconta il Colonnello che quei due cani non furono facili da addestrare, anche perchè non era ancora chiaro quali fossero le difficoltà da superare.

I Richardsons si concentrarono a coltivare il senso del ritorno a un determinato luogo. I cani furono istruiti a ritornare prima al giardino di casa, dovunque fossero lasciati.


Quando l'esercizio era divenuto quasi meccanico e i cani avevano imparato a ritornare al gran galoppo e senza soste lungo la strada dovunque fossero lasciati, i Richarsons cominciarono a cambiare ogni giorno il posto del ritorno in modo che i cani impararassero a ritornare sempre al posto da dove erano stati condotti via.

Wolf e Prince sbarcarono in Francia alla fine del 1916, aggregati alla 56° Brigata della Royal Field Artillery (Reale Artiglieria da Campo), dove furono di grande utilità alle truppe, trasportando messaggi a notevole distanza ogni volta che telefoni e segnali ottici, a causa dei bombardamenti, del fumo, della nebbia o della notte, non erano più in grado di funzionare.


continua ...






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